Le attività umane

Le attività umane

In passato il sostentamento degli abitanti del territorio attorno al Pian di Spagna era basato soprattutto sull’agricoltura e sulla pesca. Col passare del tempo, le attività si sono modificate e, per esempio, dalla fine del ‘700 alla metà del ‘900, ha preso piede l’escavazione del granito di San Fedelino a Novate Mezzola.

Grazie al miglioramento delle condizioni economiche nel XX secolo, l’area ha visto significativi elementi di innovazione e sviluppo. Sono stati realizzati gli impianti idroelettrici di Verceia e Campo Mezzola, le acciaierie a Novate Mezzola, l’installazione della Telespazio, centro internazionale delle comunicazioni via satellite. Sono stati, poi, edificati immobili residenziali, industriali e commerciali a Colico e Nuova Olonio.

Inoltre, anche il traffico turistico estivo e invernale ha subito un aumento, a seguito del tracciamento della superstrada Lecco-Colico.

L’area della Riserva Naturale, attorniata da questa pressione antropica, si è conservata con un basso tasso di urbanizzazione, grazie all’istituzione dell’area protetta che ha consentito di mantenere un equilibrio tra il mondo rurale e gli intenti conservazionistici, così da tutelare gli ecosistemi acquatici evitandone il degrado e la scomparsa.

La superficie destinata ad attività agricole copre il 70% dell’intero territorio e la totalità delle aziende agricole presenti su esso svolge anche l’attività di allevamento di bestiame (soprattutto bovini da latte), ecco spiegata la predominante coltivazione presente, il prato da sfalcio. Anche i prati di seconda, poi, quando non forniscono foraggio di buona qualità, sono destinati al pascolo diretto o usati per ricavarne strame.

Diffusa è la coltivazione del mais, destinato soprattutto all’insilato.

L’agriturismo e l’escursionismo equestre sono attività che stanno prendendo piede andando incontro ad un turismo sempre più ecocompatibile.

La pesca sul lago di Mezzola è un’attività in netto declino, a causa anche di un possibile depauperamento ittico, legato forse ad un peggioramento della qualità delle acque. La tradizionale imbarcazione utilizzata era il quatras, un piccolo natante di circa 4 m di lunghezza avente fondo piatto, adatto ad acque calme, basse e con fondali fangosi. Era di colore verde scuro o grigio, così da favorire la mimesi col paesaggio circostante.