Vegetazione e flora

Vegetazione e flora

VEGETAZIONE E FLORA
Lungo un gradiente legato al progressivo affrancamento dall’ambiente acquatico, numerose specie vegetali si succedono e si sostituiscono gradualmente. La successione di queste, oltre che spaziale, presenta anche una connotazione temporale: la vegetazione stessa, infatti, ha spontaneamente contribuito all’interramento degli ambienti acquatici, con la conseguente manifestazione di specie sempre più svincolate dalla presenza dell’acqua, culminando con specie legnose arboree e arbustive.

Sono stati, tuttavia, soprattutto gli interventi umani a far deviare le vegetazioni spontanee verso forme sinantropiche (colture, prati, ecc.), con ridotta presenza di boschi e arbusteti.

LE ACQUE LIBERE
a. Le acque più turbolente
A causa del moto ondoso del Lario e del Lago di Mezzola, in queste acque crescono soprattutto piante sommerse, ancorate ai fondali non troppo profondi. Alcune raggiungono il pelo libero dell’acqua e sono, quindi, visibili dall’esterno; di altre si conosce l’esistenza per i frammenti che, staccatisi dal fondo, giungono alle rive. Esempi di queste piante sono le specie del genere Potamogeton, Najas marina, Helodea canadensis, ecc.

b. L’acqua stagnante
Dove l’acqua è stagnante si insediano piante che vivono galleggiando in superficie o radicate sul fondo, ma con foglie natanti sul pelo libero dell’acqua. Ne sono esempi la ninfea bianca (Nymphaea alba), il giallo nannufaro (Nuphar luteum), l’erba-vescica (Utricularia vulgaris), la castagna d’acqua (Trapa natans).

I CANNETI
La vegetazione perilacustre ad elofite più rappresentata nel territorio del Pian di Spagna è la canna palustre (Phragmites australis). Si presenta sotto forma della caratteristica fascia compatta di vegetazione estesa dalle rive del lago verso la terra emersa, frammentandosi in popolamenti via via più sporadici.

Allontanandosi dall’acqua, la diversità floristica aumenta e compaiono esemplari di tife (Typha latifolia e angustifolia), crescione d’acqua (Rorippa amphibia), non-ti-scordar-di-me acquatico (Myosotis scorpioides), ecc.

La vasta estensione del canneto sulle rive del lago è di rilevante importanza per l’avifauna, che vi trova un facile accesso dal lago e una barriera protettiva dalla terraferma.

Lungo i paleoalvei dell’Adda e ai bordi di fossi e canali, sono presenti canneti di minore estensione, accompagnati da tife, olmaria comune, betonica di palude, vilucchione, canapa d’acqua, mestolaccia, iris giallo, giunco comune, ecc.

LE PRATERIE IGROFILE
Le carici (genere Carex), praterie di erbe igrofile, sono ubicate su suoli umidi o intrisi d’acqua, ma poco interessati da lunghi periodi di sommersione. Si incontrano magnocariceti a carice spondicola (Carex elata), riconoscibili per i tipici cespi isolati che formano, alternati a piccole depressioni spesso inondate. Troviamo, poi, cariceti a cotica erbosi più continua.

Le carici coesistono con altre specie, tra cui la calta (Caltha palustris), la salcerella (Lythrum salicaria), la mazza d’oro (Lysimachia vulgaris), il caglio di palude (Galium palustre), la graziola (Gratiola officinalis), ecc.

A causa dei tentativi di sfruttare queste zone per lo sfalcio o il pascolo diretto, i cariceti, spesso, sono invasi da specie resistenti al taglio o alla brucatura come fior di cuculo (Lychnis flos-cuculi), ranuncoli (Ranunculus), erba-sega comune (Lycopus europaeus), enula aspra (Inula salicina), ecc.

I BOSCHI E GLI ARBUSTETI IGROFILI
Poco presenti sul territorio del Pian di Spagna sono le specie legnose, conseguenza dello sviluppo agricolo del terreno. Vi sono esemplari isolati e sporadici di salici arbustivi (Salix) e ontani bianco e nero (Alnus incana e glutinosa), accompagnati da frangola (Frangula alnus), rovo bluastro (Rubuc caesius), podagraria (Aegopodium podagraria), ecc.

LA VEGETAZIONE LEGATA ALL’UOMO
A causa della marcata antropizzazione del paesaggio del Pian di Spagna, hanno visto una significativa espansione comunità vegetali legate ai luoghi abitati dall’uomo e su cui egli lavora. Tra queste si possono annoverare: le specie infestanti come la sorghetta (Sorghum halepense), diffusa nei campi di mais; gli stessi prati da fieno, costituiti da specie spontanee avvantaggiate dalla concimazione e dallo sfalcio ripetuto della cotica, che si sono, così, selezionati nel tempo. Anche le siepi che delimitano strade e proprietà rientrano in questa categoria di vegetazione, come anche le piante ruderali insediate in luoghi abbandonati o incolti o ai margini delle strade. Tra queste vi sono: ortica (Urtica dioica), farinaccio (Chenopodium album), rucola selvatica (Diplotaxis tenuifolia), agrimonia (Agrimonia eupatoria), piantaggine (Plantago major), cicoria selvatica (Cichorium intybus).

Troviamo, poi, specie esotiche naturalizzate, cioè importate, volontariamente o non, da altre aree geografiche e che si sono diffuse spontaneamente nell’ambiente naturale locale, anche con invadenza e aggressività. Ne sono esempi la robinia (Robinia pseudacacia) e la verga d’oro americana (Solidago gigantea).