La fauna

La fauna

La Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola presenta una notevole varietà di specie animali. Sono, infatti, presenti numerosi Invertebrati, Pesci, Anfibi e Rettili, Uccelli e Mammiferi.

GLI INVERTEBRATI
La zona della Riserva è ricchissima di insetti: farfalle, vespe, calabroni, libellule, zanzare, ditischi.

Sotto il livello dell’acqua si sviluppano le larve degli insetti. Sul fondo vive lo scorpione d’acqua (Nepa cinerea) in attesa delle sue prede costituite da girini e da insetti, mentre la notonetta (Notonecta glauca) trafigge con il potente rostro gli invertebrati caduti in acqua.

Nei cariceti si possono osservare Eterotteri come l’idrometra (Hydrometra stagnorum). Dove la corrente d’acqua è maggiore, tra le rocce, vivono le larve dei Tricotteri, dette anche portasassi.

Sulle rive sabbiose si trovano, spesso, le conchiglie spiaggiate di Molluschi bivalvi.

Sotto i sassi e nel fango di alcune rogge e dei canali che confluiscono nel Pozzo di Riva si nasconde il raro gambero di fiume (Austropotamobius pallipes), un crostaceo molto sensibile all’inquinamento la cui presenza è indice di buona qualità delle acque.

PESCI
Le presenze ittiche nelle acque della Riserva sono simili a quelle dei grandi laghi prealpini, anche se l’alterazione degli equilibri dell’ecosistema lacustre ha portato a una riduzione nelle popolazioni di alcune specie come la trota lacustre (Salmo trutta var. lacustris), l’arborella (Alburnus alburnus alborella) e il luccio (Esox lucius), mentre sono in aumento il coregone lavarello (Coregonus sp.), il cavedano (Leuciscus cephalus cabeda) e il carassio (Carassius carassius), specie alloctona.

La diversa profondità delle acque determina una differente distribuzione delle specie ittiche. In presenza di acque profonde, come quelle della porzione occidentale del Lago di Mezzola, troviamo l’arborella, il lavarello, l’agone (Alosa fallax lacustris), il cavedano, la trota fario (Salmo trutta var.fario) e lacustre. La parte orientale del bacino, caratterizzata da acque basse, ricche di vegetazione, vede la presenza di specie erbivore come la scardola (Scardinus erythrophthalmus) e la savetta (Chondrostoma soetta), ma ci sono anche la bottatrice (Lota lota) e il pigo (Rutirus pigus) che si nutrono di crostacei e di molluschi. Il luccio e l’anguilla (Anguilla anguilla), oltre ai sempre più rari persici sole (Lepomis gibbosus) e persici trota (micropterus salmoides), cacciano altri pesci di diversa taglia.

Le acque a corso lento con fondo fangoso e abbondante vegetazione, come quelle dei fossi, sono l’habitat ideale della carpa (Cyprinus carpio) e della tinca (Tinca tinca).

Anche il vairone (Leuciscus souffia muticellus) e i Salmonidi trovano un ambiente adatto alla riproduzione dove le acque scorrono più veloci.

ANFIBI E RETTILI
La maggior parte degli Anfibi presenti nella Riserva sono prevalentemente terricoli e raggiungono gli ambienti acquatici solo nel periodo riproduttivo. Tra essi c’è il rospo comune (Bufo bufo), che in primavera compie lunghi e rischiosi spostamenti per raggiungere i siti riproduttivi costituiti da pozze o piccoli corsi d’acqua, dove la femmina depone fino a 5000 uova racchiuse in un lungo cordone trasparente che viene ancorato alla vegetazione acquatica. Anche il tritone crestato (Triturus carnifex) utilizza le piccole raccolte d’acqua per il suo ciclo riproduttivo. I maschi di questo Urodelo, nel periodo riproduttivo, sviluppano una cresta alta e dentellata, mentre le femmine si riconoscono per una sottile striscia gialla sul dorso.

Nella Riserva è presente anche la raganella (Hyla intermedia), una minuscola rana di colore verde brillante che trascorre gran parte della sua esistenza perfettamente mimetizzata sui rami degli alberi, allontanandosi alla ricerca di pozzi solo nel periodo riproduttivo. Questo anfibio, sostanzialmente notturno, è dotato di piccoli dischi adesivi posti all’estremità delle dita che consentono di arrampicarsi e di saltare con facilità da un ramo all’altro.

Molto comune in tutta la Riserva è la rana verde (Rana gruppo esculenta) che è un anfibio legato all’ambiente acquatico in cui la femmina depone migliaia di uova in grossi ammassi gelatinosi.
In acqua, o nelle immediate vicinanze, si possono trovare anche due specie di Rettili: la natrice tassellata (Natrix tessellata) che si nutre di piccoli pesci e la natrice dal collare (Natrix natrix), chiamata comunemente biscia d’acqua, che preda essenzialmente Anfibi. Questo serpente, del tutto innocuo, quando si sente in pericolo si finge morto girandosi sul dorso per disorientare i nemici e approfittarne per fuggire.

In ambienti più secchi vivono la lucertola muraiola (Podarcis muralis), il ramarro (Lacerta bilineata) e il biacco (Coluber viridiflavus), un rettile che può raggiungere anche i due metri di lunghezza.

UCCELLI
La zona umida del Pian di Spagna si trova lungo un’importante rotta migratoria che viene percorsa da una grande varietà di Uccelli che vi sostano durante il passo o lo svernamento e ospita, inoltre, una ricca comunità ornitica stanziale.

Gli uccelli acquatici rappresentano la parte più cospicua della avifauna dell’area protetta. Dove i fondali sono più bassi stazionano le specie “di superficie” che si nutrono prevalentemente di vegetazione acquatica come crostacei e molluschi. Tra queste, soprattutto in inverno, abbondano Anatidi come il germano reale (Anas platyrhyncos), l’alzavola (Anas crecca), il fischione (Anas penelope), la canapiglia (Anas trepera) e il più raro mestolone (Anas clypeata), mentre a inizio primavera si registrano i primi arrivi della marzaiola (A. querquedula).

Tra le canne lungo le rive di fosse canali vive anche la gallinella d’acqua (Gallinula chloropus) che si muove sempre al riparo della vegetazione.

Le acque profonde sono, invece, l’habitat delle specie “tuffatrici”, alcune delle quali si nutrono di piccoli pesci. Tra questi c’è il tuffetto (Tachybaptus ruficollis), il più piccolo tra gli svassi europei, che costruisce il nido galleggiante sulla vegetazione delle sponde. È presente anche lo svasso maggiore (Podiceps cristatus) e, durante il passo o in inverno, si aggiungono lo svasso piccolo (Podiceps nigricollis) e lo svasso collo rosso (P. grisegena). Si possono osservare anche folaghe (Fulica atra), morette (Aythya fuligula), moriglioni (A. ferina), quattrocchi (Bucephala clangula), morette grigie (Aythya marila) e tabaccate (A.nyroca), fistioni turchi (Netta ruffina) e orchetti marini (Melanitta nigra).

Appollaiati sui rami si scorgono i cormorani (Phalacrocorax cargo) e si incontrano spesso i cigni reali (Cygnus olor) in ogni periodo dell’anno. L’osservatore può anche imbattersi nel variopinto martin pescatore (Alcedo atthis), abilissimo nel tuffarsi per catturare piccoli pesci e che nidifica in profonde gallerie scavate nelle sponde sabbiose.

Il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus), che si riconosce per il candido bavaglio che orna il sottogola, nidifica lungo i torrenti al riparo di piccole cascatelle e in inverno raggiunge il Lago di Mezzola dove può facilmente catturare le larve di cui si nutre, nuotando abilmente sott’acqua.

Durante le migrazioni, le rive fangose e i cariceti ospitano diversi limiconi. Beccaccino (Gallinago gallinago), pantana (Trigna nebularia), piro piro piccolo (Actitis hypoleucos), chiurlo maggiore (Numenios arquata) e totano moro (Tringa erythropus) sondano in continuazione il fango con il lungo becco alla ricerca di piccoli invertebrati.

Tra le sponde ghiaiose del fiume Mera nidifica il corriere piccolo (Charadrius dubius).

Nel cielo si possono osservare gabbiani comuni (Larus ridubundus) e reali (L.michahellis) e aironi cenerini (Ardea cinerea).

La sponda orientale della Riserva è costituita per lo più da canneti, all’interno dei quali trovano rifugio e luoghi adatti alla nidificazione molti Uccelli. Durante la primavera e l’estate questa distesa di canne, apparentemente monotona, è un continuo sovrapporsi e intrecciarsi di canti di volatili celati tra la fitta vegetazione: cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), cannareccione (A.arundinaceus), tarabuso (Botaurus stellaris), tarabusino (Ixobrychus minutus) e airone rosso (Ardea purpurea).

L’avifauna degli ambienti asciutti è simile quella tipica del fondovalle delle vallate alpine. In inverno le zone boscate si animano dei colori dei fringuelli (Fringilla coelebs), peppole (F. montifringilla), pettirossi (Erithacus rubecola), scriccioli (Troglodytes troglodytes) e tordi (Turdus sp.).

Con l’inizio della primavera si assiste all’arrivo di molti altri Uccelli che hanno trascorso l’inverno in regioni più temperate. Tra questi vi sono: l’usignolo (Luscinia megarhynchos), la capinera (Sylvia atricapilla), il torcicollo (Jynx torquilla) e l’upupa (Upupa epops).

La primavera è anche la stagione dei picchi. Il picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) perlustra in continuazione i vecchi tronchi alla ricerca di insetti e larve, mentre il picchio verde (Picus viridis) si nutre a terra prevalentemente di formiche. Entrambi scavano nei tronchi la cavità nido che, una volta abbandonata, può essere utilizzata da altri Uccelli, tra cui il picchio muratore (Sitta europaea).

Nella prateria artificiale stazionano molti Uccelli amanti delle zone aperte. Corvidi, passeri (Passer sp.), storni (Sturnus vulgaris) e allodole (Alauda arvensis), ma, soprattutto, numerose rondini (Hirundo rustica) attirate dalla moltitudine di insetti. Difficile da individuare è, invece, il mimetico succiacapre (Caprimulgus europaeus) che usa come nido le piccole depressioni del terreno tra i cespugli radi.

Nei prati della Riserva sono tornate a sostare, durante la migrazione, le cicogne, sia bianca (Ciconia ciconia) che nera (C. nigra) e le gru (Grus grus).

All’interno della Riserva ci sono molti rapaci notturni e diurni.

Tra i rapaci diurni sono presenti: poiana (Buteo buteo), nibbio bruno (Mivus migrans), gheppio (Falco tinnunculus) e falco cuculo (F.vespertinus).
Sulle pareti rocciose che delimitano la sponda occidentale del lago di Mezzola nidifica anche il falco pellegrino (Falco peregrinus). In inverno o durante il passo si ripetono i voli di caccia del falco di palude (Circus aeruginosus) e dell’albanella reale (C.cyaneus) o quelli del falco pescatore (Pandion haliaetus).

I rapaci notturni trascorrono la giornata nascosti nelle cavità di vecchi alberi, negli anfratti rocciosi o nel fitto del bosco, in attesa del crepuscolo per iniziare la caccia. Nel periodo riproduttivo è, però, possibile individuarli grazie ai loro canti. Ci sono: il gufo reale (Bubo bubo), il gufo comune (Asio otus), l’allocco (Strix aluco), la civetta comune (Athene noctua), il gufo di palude (Asio flammeus), l’assiolo (Otus scops).

MAMMIFERI
Le aree non sommerse dall’acqua ospitano diverse specie di mammiferi le cui abitudini, in prevalenza notturne, ne rendono difficile l’avvistamento. Il più grande tra i predatori è la volpe (Vulpes vulpes) che si riproduce in tane scavate sui dossi sabbiosi al riparo da eventuali allagamenti.

Nei boschi a margine dell’area protetta, tane simili a quelle della volpe possono appartenere al tasso (Meles meles), Mustelide dalle abitudini essenzialmente crepuscolari e notturne che si nutre di bacche, di radici, di invertebrati, di anfibi e di piccoli mammiferi.

Nel territorio della Riserva è presente anche un altro Mustelide: la faina (Martes foina).

Ci sono, inoltre, il riccio (Erinaceus europaeus), la lepre comune (Lepus europaeus), il capriolo (Capreolus capreolus), il cervo (Cervus elaphus), il cinghiale. Celati nell’erba o nella fitta rete di tane sotterranee vivono numerose specie di micromammiferi tra cui il comune topo selvatico (Apodemus sylvaticus), l’arvicola terrestre (Arvicola terrestris), la minuscola crodidura dal ventre bianco (Crocidura leucodon), il toporagno comune (Sorex araneus) e la talpa (Talpa europaea).

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